Il ragazzo che rincorreva i suoi sogni

Un libro e una storia diverse dal solito

1933. Un anno terribile è un libro scritto da John Fante (1909-1983), sceneggiatore, scrittore e romanziere nato a Denver, in Colorado, da una famiglia proveniente dal paesino di Torricella Peligna in Italia. Nelle sue opere ha sempre raccontato la sua storia rivisitandola sotto molti aspetti e portando prevalentemente all’attenzione temi come l’emigrazione e l’esclusione che ne deriva, la speranza di realizzare i propri sogni e la voglia di riscatto. Temi che caratterizzano questo libro, ma anche altre sue opere come Sogni di Bunker Hill, La confraternita dell’uva e Chiedi alla polvere.

Un anno terribile in particolare parla di Dominic Molise, un ragazzo diciassettenne di origini italiane animato dalla continua voglia di riscatto in una società che lo opprime sotto ogni punto di vista. Una situazione dalla quale riesce a rialzarsi solo grazie al Braccio, che gli dà la forza e lo conforta in quanto simbolo del suo sogno più grande, ovvero diventare il più grande lanciatore di baseball della Major League.

Presto, però, Dominic riconoscerà che quello che si era presentato solo come un sogno, si trasformerà in un bisogno di ripagare tutti i suoi errori e aiutare la sua famiglia ad uscire dalla condizione di disagio ed esclusione che si prova in una terra straniera.

È un libro che conserva alcuni tratti universali, perché in fondo tutti noi ragazzi abbiamo un sogno nel cassetto che vogliamo realizzare, e quindi lascia facilmente il lettore identificarsi nel protagonista, che ha sogni più grandi di lui, così grandi che molte volte sfuggono dalla gabbia della sua mente e si mescolano con la vita reale; ma allo stesso tempo è un libro diverso dal solito perché alla fine non fornisce una vera e propria conclusione, lasciando al lettore la libera interpretazione in base alle sue inclinazioni, e allo stesso tempo senza spegnere le aspettative o rendere il tutto banale e scontato come le solite storie che spesso si leggono o si vedono nei film.

È un libro che appassiona pagina dopo pagina con frasi semplici e brevi ma significative e complete, che riescono a far materializzare nella mente del lettore le scene e i personaggi cogliendone anche l’anima attraverso altrettanto semplici ed essenziali descrizioni.

La bravura di John Fante sta anche nel riuscire a far incontrare sullo stesso piano una leggera comicità (accostando teste con pensieri del tutto contrastanti, ognuno con le proprie opinioni), e allo stesso tempo la serietà e la dura realtà della difficile vita di un cittadino emigrato in una terra straniera, la sua speranza di una vita migliore nel futuro come suggerisce ad esempio la frase: «Un uomo poteva sopportare ogni crisi passeggera se aveva fede nel futuro».

1933, un anno terribile è un libro valido per adolescenti e adulti, anche perché essendo un romanzo di formazione rispecchia proprio il passaggio tra queste due fasce d’età della vita di un uomo, e perché il lessico colloquiale e un linguaggio medio permettono a tutti di leggerlo con facilità.

Vorrei concludere con una frase che ben riassume i valori di questo libro, in quanto ci fa capire che per realizzare i propri sogni c’è bisogno di rischiare, di crederci e di sforzarsi perché questi non verranno mai da sé: «Un sogno è come una palla da baseball. Devi levare il cuoio e tutto il filo prima di poter arrivare all’interno».

Elisa Saccoccio (II C LSA)

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