È ora di ripensare la nostra scuola

In Italia si discute periodicamente di realizzare riforme epocali per quanto riguarda la scuola, ma in realtà molto spesso questi annunci altisonanti si risolvono in un nulla di fatto. Esistono però molti altri tipi di modelli scolastici presenti in Europa che risultano essere anche più efficienti e funzionali di quello italiano. Secondo le indagini OCSE-PISA, un test di valutazione internazionale degli apprendimenti in lettura, matematica e scienze, si è rilevato che i risultati migliori raggiunti dai test sono quelli della Finlandia. Essa infatti ha totalizzato un totale di 1588 punti, cento di più rispetto a quelli italiani. Il modello scolastico di questa nazione è molto particolare e diverso rispetto a quello tradizionale italiano. Esso infatti ha come obiettivo principale la maggior eguaglianza di opportunità e il raggiungimento da parte dei ragazzi delle stesse competenze di base per sapersi inserire in modo idoneo in una società moderna. Il percorso scolastico non è suddiviso in primaria e secondaria come in Italia, ma in un unico ciclo che va dai sette ai sedici anni senza presentare meccanismi di selezione. Le votazioni non hanno nessun significato e i risultati vanno nel senso di una sostanziale uguaglianza. I compiti a casa sono ridotti al minimo per lasciar svolgere attività extra curricolari. Non c’è un programma fisso da seguire, poiché l’insegnamento è libero, e oltre alla lingua nazionale vengono insegnate altre due lingue straniere e, a seconda dell’anno, dalle 4 alle 11 ore a settimana sono dedicate a materie come arte, musica, cucina, falegnameria, metallurgia e tessitura.

Questo tipo di modello scolastico è molto vantaggioso e agevole da molti punti di vista. La presenza di un ciclo unico, in cui i docenti rimangono per lo più gli stessi, permette infatti una maggiore formazione e continuità didattica per gli alunni, e l’obiettivo di istruire i ragazzi in modo più completo consente dei benefici futuri al paese. I pochi compiti assegnati per casa rappresentano forse l’aspetto migliore presente poiché gli alunni concentrano il proprio studio a scuola svolgendo nel pomeriggio attività extra scolastiche.

D’altra parte, l’assenza di una valutazione attraverso i voti, seppur da molti considerata un beneficio, può rivelarsi poco funzionale perché gli studenti potrebbero non essere stimolati e rilassarsi troppo. Questo tipo di modello, del resto, è applicato in un paese relativamente piccolo, anche per questo è difficile da esportare nella maniera più giusta ed efficiente in Paesi molto più popolati come il nostro.

Il sistema scolastico italiano in questi anni non si è mai evoluto davvero, ma è rimasto così come è stato istituito, con i suoi aspetti negativi e positivi. Se nel suo insieme il modello finlandese è quasi impossibile da applicare, credo che occorra modificare il proprio e porre come primo obiettivo la partecipazione attiva alla lezione degli alunni, per non far diventare la scuola noiosa e monotona. Il ciclo unico è l’aspetto migliore del modello finlandese e In italia una riforma del genere sarebbe importante, poiché gli studenti sono costretti a scegliere un percorso da intraprendere a tredici anni, quando si è ancora bambini, non potendo modificarlo nel corso degli anni a venire. Come detto, il modello finlandese è inapplicabile nel nostro Paese per ragioni demografiche e culturali, per questo il modello scolastico italiano dovrebbe essere un misto tra quello già esistente e quello finlandese, più prossimo a quelli in vigore in Germania o in Svizzera.

Samuele Lauretti (II C LSA)

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