Dalle stalle alle stelle

C’era una volta un giovane ragazzo semplice ma coraggioso, di nome Arturo. Lavorava nelle stalle del palazzo reale, si occupava di tutti gli animali, ma in particolare del cavallo della principessa Diana, Spirit. Fin da quando era un fanciullo, come tutti i membri della sua famiglia, lavorava al castello, ma aspirava ad un futuro migliore. Il castello era immenso. L’interno, per quanto era grande, sembrava un labirinto. C’erano sale giganti, stanze per la corte e la servitù e una stanza, la più speciale, posizionata in cima al castello. In questa stanza, completamente rivestita d’oro, c’erano i quadri di tutti i re e regine del passato vissuti in quel castello. Arturo spesso si intrufolava al suo interno per ammirarne lo splendore e sognava di stare su quella parete anche lui. Il giardino era ricco di fiori e di piante di tutti i tipi e al centro di esso c’era una bellissima fontana in cui nuotavano splendidi pesci. Oltre le mura del palazzo reale si estendeva il regno di Avalon. Tutti i villaggi attorno sognavano di essere come Avalon dove regnava il benessere e la tranquillità.

Un giorno però, questa tranquillità venne interrotta dal rapimento della principessa Diana. Si scatenò il panico nel regno e il re Ferdinando non perse tempo a mobilitare le sue truppe. Passarono i giorni ma di Diana non c’era traccia. Quindi il re decise di dare inizio ad un bando reale promettendo la mano della principessa a chi riuscirà a salvarla. Il giorno seguente davanti l’entrata del castello c’era una fila immensa di ragazzi valorosi pronti a tutto pur di sposare la principessa e diventare re.

Come ogni giorno Arturo stava lavorando nelle stalle e ad un tratto sentì due domestiche parlare della faccenda. Inizialmente fece finta di niente ma la sua espressione mostrava tutt’altro. Era turbato per la scomparsa della principessa e voleva tanto poter fare qualcosa. Improvvisamente Milli la mucca gli disse: “ Arturito caro, ti vedo pensieroso, cos’hai?” e lui le rispose: ” Ho appena saputo che la principessa Diana è stata rapita e non riescono a trovarla, temo il peggio.” Milli lo guardò attentamente e gli disse: “ Non restare qui a pensare, vai là fuori e salvala!”, così lui rispose: “ Hai ragione, se dovesse succederle qualcosa non lo potrei sopportare, la troverò!”.

Arturo non perse tempo e si recò in una sala piena di armature scintillanti, spade, scudi, e iniziò a prendere tutto ciò che potesse servirgli. Poi iniziò a correre verso il ponte levatoio per uscire dal castello, quando ad un tratto il cavallo della principessa, Spirit, lo fermò e gli disse: “ Arturo aspetta! Voglio venire con te a salvare la mia Diana, sali in groppa!” .

Dopo due giorni di viaggio senza soste, Arturo e Spirit si fermarono per riposare. La notte stava scendendo su di loro, quando un gufo del castello, di nome Jafàr si avvicinò a loro e gli disse: “ So dov’è la principessa! E’ stata rapita dallo stregone Filimone, che la tiene prigioniera nelle segrete della sua fortezza.” Arturo saltò in sella a Spirit e più veloce che mai si avviò verso la fortezza dello stregone. Era un posto lugubre e oscuro, che incuteva timore a tutti. Sapevano però, che entrare al suo interno era impossibile, perché ogni entrata era sorvegliata da mostruose creature. Il gufo era già stato all’interno della fortezza, quindi gli venne un’idea. Il piano era di far passare Arturo da una piccola finestra delle segrete ed entrare da lì durante il cambio della sorveglianza. E così fu, Arturo riuscì ad entrare nelle segrete e liberare Diana. Lei quando lo vide era scossa , si aspettava di trovare un principe alto e muscoloso pronto a salvarla, ma al suo posto arrivò Arturo, malvestito e privo di muscoli possenti.” Chi sei tu?” chiese Diana, “ Ti spiegherò tutto una volta usciti da qui.”

Così riuscirono a scappare dalla fortezza di Filimone al galoppo di Spirit. Durante il viaggio Diana era curiosa di sapere l’identità del suo eroe, così gli chiese: “ Allora mi dirai chi sei?”, lui sorrise e le disse: “ Ci conosciamo da una vita, anzi io ti conosco da una vita.” Lei non capiva, “ Lavoro nelle stalle del tuo palazzo da quando ero bambino.”, disse Arturo.

Una volta arrivati al castello il re Ferdinando era felicissimo di vedere sua figlia sana e salva e, come promesso Diana dovrà sposare Arturo, diventando così i sovrani di Avalon.

DUE ANNI DOPO

“ Papà cos’è questa stanza?” disse il piccolo Achille “ E’ la stanza più speciale del castello, dove ci sono i quadri che raffigurano tutti i sovrani di questo regno.” disse Arturo, “ Ci sei anche tu?” chiese curioso Achille, “ Certo piccolo, ho sempre sognato di avere un posto su quella parete e un giorno lo avrai anche tu.”

E vissero per sempre felici e contenti.