Ostia Antica: fra passato e presente

Una gita alla scoperta della vita romana di tutti i giorni

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Il giorno 18 gennaio le classi seconde del nostro istituto sono state in visita al famoso sito archeologico di Ostia Antica, dove hanno visitato alcune delle zone di questo imponente complesso, un’antica città che, in passato, ebbe un’importante funzione per lo stato di Roma e che tutt’oggi rimane fondamentale come specchio verso l’antica società romana.

Oltre a zone come la necropoli o il teatro, molte altre le zone del complesso visitate.

Come prima cosa abbiamo, immancabile in una città romana, un immenso complesso termale, grande quasi quanto un intero quartiere. Le terme solitamente era costituite da varie vasche dette, non a caso,  piscinae , le cui acque poteva avere differenti temperature: si aveva così il frigidarium, contenente acqua fredda, il calidarium, contenente acqua calda e il tiepidarium, contenente acqua tiepida.

Ma non finisce qui, visto che nei complessi più grandi, come nel nostro caso quello di Nettuno, era presente anche un grosso spazio dedito all’attività fisica, la palestra. Gli ambienti era decorati da molti mosaici, come quello di Scilla nel frigidario oppure quello presente in una sala della palestra, raffigurante degli atleti che praticano il pugilato e il pancrazio.

In seguito abbiamo visitato un edificio simile ad un moderno ristorante, il thermopolium: esso ha una piccola piazzetta esterna con dei posti a sedere, con vicino l’entrata che portava nel locale. Appena entrati si presenta subito un mosaico a muro raffigurante ciò che veniva servito, una sorta di antico menù vicino cui c’è un bancone con una brocca per il vino dove venivano lavate le stoviglie, di lato c’è lo spazio per i clienti e proprio di fronte, murata e non visibile, la cucina.

Usciti dall’antico ristorante siamo passati per un complesso di insulae, le case che venivano abitate dai ceti sociali più poveri che ricordano i moderni complessi di appartamenti, fino ad arrivare in un luogo un po’ particolare, il “vespasiano”, ovvero le latrine (così chiamate per via della riforma introdotta dall’imperatore Vespasiano, il quale tassò proprio i bagni pubblici); essi non avevano zone separate per uomini e donne ed avevano piccoli canaletti dove veniva raccolta, in seguito, l’ammoniaca, ampiamente usata in vari campi.

A seguire abbiamo visto i resti dell’antico Foro, luogo centrale della città, dove sorgeva i Tempio di Roma e Augusto e, di fronte, il capitolium, un gigantesco tempio tipicamente romano dedicato alla “Triade Capitolina”, che non è un gruppo rock romano, ma piuttosto un gruppo formato dagli dei Giove, Giunone e Minerva.

Ovviamente la città non era solo terme e ristoranti, ma doveva anche produrre i beni di prima necessità, come il pane: qui entra in gioco il panificio. Esso è uno spazio chiuso con delle grosse pietre che fungevano da frantoi: alla base c’erano dei cerchi di mattoni dove gli asini trainavano il meccanismo che frantumava il grano, il prodotto veniva portato verso altre postazioni, delle pietre con grossi incavi che servivano per impastare la farina.

Questo pane arrivava anche e soprattutto nelle tavole dei patrizi, che vivevano in posti ben diversi dalle insulae, ovvero le domus, vere e proprie ville sparse per il complesso. Ne abbiamo visitata una moderatamente grande: è formata da uno spazio centrale da cui partono le altre stanze, come la camera da letto, decorata chiaramente con mosaici, oppure le sale da pranzo. “Sale” perché ce ne erano due, una estiva (aperta) ed una invernale (chiusa), le quali sfruttavano ingegnosamente le varie posizioni del sole durante il giorno e nel corso dell’anno.

Ovviamente il sito non finisce, ma la nostra visita sì.

Il complesso di Ostia Antica rappresenta un esempio veramente magnifico di città romana, in particolare di una delle città più antiche ed importanti nella storia di Roma, che consiglio personalmente di visitare almeno una volta per via delle sue curiosità e particolarità interessanti, in grado di far capire cosa significava e come poteva essere la vita di tutti i giorni nella città-porto romana per eccellenza.

Lorenzo Larocca

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