L’ultimo dei rivoluzionari

Muore a novant’anni  l’ultimo grande rivoluzionario che ha segnato un’epoca, il 900. Entra nel mito.

Il giorno 25 Novembre 2016 è scomparso il grande rivoluzionario cubano Fidel Alejandro Castro Ruz,  capo indiscusso della rivoluzione che portò a Cuba, a pochi chilometri dagli Stati Uniti,  un governo socialista, divenuto nel tempo simbolo della lotta antimperialista.

Nato il 13 agosto 1926, figlio di un ex militare spagnolo e di una cubana, dopo la laurea in legge si impegnò nella vita politica, scegliendo presto la strada della rivoluzione con Che Guevara, conosciuto durante l’esilio in Messico.  Il trionfo arriverà nel 1959, quando con i “barbudos” entra trionfalmente a l’Avana. Da quel momento in poi inizia la storia della Cuba socialista, presto  in conflitto con la grande potenza statunitense, nonché simbolo dei paesi non allineati.

Tutti ricordiamo il recente processo di disgelo con gli Stati Uniti, sostenuto e appoggiato da papa Francesco, che ha permesso il superamento dell’ultimo muro ereditato dalla guerra fredda.

Da molti considerato un eroe amato e venerato, da altri ritenuto un dittatore temuto e osteggiato, Fidel Castro con il suo carisma e la sua capacità di trascinare il popolo, è riuscito a segnare un’epoca, anche attraverso una simbologia che ormai appartiene alla storia. Basti pensare alla musica popolare cubana, alla canzone Guantanamera, la cui origine risale al XIX secolo. Una serenata a tempo di bolero, dedicata a una contadina della città di Guantánamo, divenuta per il suo carattere romantico unito ai valori patriottici che esprime, il simbolo di Cuba.

Sogni, speranze, passioni ed altro ancora hanno accompagnato questa figura, ormai consegnata alla storia.

Noi chiudiamo con le parole di papa Francesco alla notizia della morte del Comandante: “Nel ricevere la triste notizia della scomparsa del suo caro fratello, l’eccellentissimo signor Fidel Alejandro Castro Ruz, ex presidente del Consiglio di Stato e del governo della Repubblica di Cuba, esprimo i miei sentimenti di dolore a vostra eccellenza e agli altri familiari del defunto dignitario, così come al governo e al popolo di codesta amata nazione”.

 

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La Redazione

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