Il Valore della memoria

  “Il valore della memoria”. Questo il titolo del seminario di approfondimento in preparazione della Giornata della Memoria, organizzato dall’ITT Antonio Pacinotti di Fondi per Venerdì 10 gennaio 2020, con l’approssimarsi della ricorrenza del 27 gennaio Giornata della Memoria.

Si è trattato di una giornata di riflessione e studio, dedicata agli studenti e ai cittadini interessati, nel corso della quale sono state previste diverse attività, dalla visita al Museo e Quartiere ebraico del Comune di Fondi in mattinata, al convegno vero e proprio, che si è tenuto nel pomeriggio presso l’Auditorium della Banca Popolare di Fondi e al quale hanno partecipato la Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, i testimoni signora Paola Modigliani Fano e Claudio Fano, la regista israeliana Tamar Tal Anati regista del film “Shalom Italia”.

Dalla proiezione del film si è sviluppata una riflessione sulla storia e di come “le cose” sono andate, raccogliendo brandelli di memoria di infanzia, testimonianze, mettendo insieme pezzi di memoria, ma anche una riflessione sull’oggi per sapere, conoscere, avere un’opinione, informarsi, intervenire, dinanzi a quanto accade purtroppo ancora.

La redazione

Non è poi così facile buttare giù delle parole a riguardo, esse potrebbero facilmente sembrare banali, risentite o noiose.

Quante volte ognuno di noi, e parlo con la mia generazione, abbiamo sentito parlare di “Genocidio degli ebrei”, quante volte siamo stati invitati a vedere film? Quante volte ci è stato chiesto di fare ricerche? Molte. Eppure, quanti di noi abbiamo veramente riflettuto, creandoci una propria idea relativamente a tutto questo?

Diceva il famoso filosofo Confucio “Studia il passato se vuoi prevedere il futuro”. Forse è proprio questo il nostro problema più grande: quello di non essere volenterosi nel voler conoscere il nostro passato. Infatti solo ciò potrà salvarci in una feroce epoca come questa.

La storia è come una sinusoide, con alti e bassi, ma allo stesso tempo costante attraverso la sua apparente ripetizione di eventi. Uniamoci ad analizzarla e comprenderla, a farla propria.

Noi siamo il futuro, e proprio noi avremo il compito di rievocare memorie come queste ai nostri figli, che a sua volta le rimanderanno ai loro e così via in modo da non dimenticare.

Mi piace concludere con una citazione “non c’è futuro senza memoria e la storia è memoria futura”. Rivolgo questa considerazione a tutti in modo da riflettere sulla catastrofe che colpì il popolo ebraico e sull’imperativo morale di far sì che mai più l’egoismo e l’odio abbiano a crescere fino al punto da seminare sofferenze e morte.

In modo particolare, chiedo ai nostri amici ebrei, il cui terribile destino è divenuto simbolo dell’aberrazione a cui può giungere l’uomo quando si volge contro Dio, di predisporre il loro cuore ad ascoltarci.

Alessia Pecchia

Shalom Italia

Dopo aver visto questo docufilm, la prima riflessione che è nata dentro di me è stata la diversa modalità con la quale ognuno dei tre fratelli ha affrontato il cammino negli atroci e dolorosi ricordi del passato, attraverso la ricerca di quella grotta che era stata rifugio e salvezza.  Sono tanti gli aspetti caratteriali   e comportamentali emersi durante il racconto ed è stato evidente che tutto ciò che è accaduto viene considerato in maniera diversa.

Ad esempio Emmanuel, il fratello maggiore dei tre, ricorda in modo chiaro gli avvenimenti, li ricorda con dolore e soprattutto affronta il tutto solo dopo molti anni. Invece per gli altri due, Andrea  e Reuven , tutto appare più facile da affrontare. Questa facilità dipende da molte cose, innanzitutto dall’ età ma anche dal carattere. Infatti essendo loro i fratelli minori hanno un ricordo diverso da quello di Emmanuel. Andrea ricorda quei tempi come “felici”. Era solo un bambino e di conseguenza  anche in quella fredda ed isolata grotta, anche soltanto vedere la sua famiglia insieme lo rendeva felice. L’ultimo dei tre fratelli, Reuven, il più piccolo tra i tre, ha pochi e sparsi ricordi e tutto ciò che vuole è far si che possa arrivare a costruire una propria considerazione, dei propri ricordi, da tramandare poi alla sua famiglia, da raccontare, per far si che sia chiaro quanto all’ epoca venne fatto per salvarsi.

È quindi questo che maggiormente mi ha colpito, che può insegnare l’importanza della memoria e del ricordo ad ognuno di noi, il modo in cui i tre fratelli hanno affrontato questo viaggio di ritorno su un sentiero di dolore.

   Francesca Marsella

Il valore educativo della Costituzione

Nonostante l’articolo 3 della Costituzione Italiana proclami “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociale.”, c’è chi ancora oggi si crede di essere superiore ad altri.                                                     Con la giornata della memoria noi ricordiamo gli orrori dei campi di concentramento, dei forni crematori, delle paure e delle rassegnazioni ad una fine crudele giunta per l’assurdo obiettivo di preservare la razza ariana.

Mamme, figli, papà, nonni, zii, nipoti, tutte persone comuni, tutte appartenenti al genere umano, ma con unica colpa essere ebrei e ciò agli occhi dei tedeschi apparivano inferiori. 

Per tale motivo dovevano essere bruciati.

Ciò è inammissibile e crudele e non doveva, non deve e non dovrà più accadere.

Allora noi, generazioni future, ci dobbiamo far guidare dai principi dell’articolo 3, impegnandoci a rispettarli sempre e a far in modo che la violenza non prenda mai il sopravvento.

Carola Fiore 

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