IL RICORDO DI UN NONNO BARBIERE

Parlare di quanto il passato sia stato devastante per quelle persone che hanno subito la violenza durante il periodo della seconda guerra mondiale è impossibile, perché con un discorso non si può far provare alle persone le loro stesse emozioni e sensazioni. La memoria, il ricordo, sono fondamentali affinché non venga ripetuto l’orrore passato. Per questo motivo voglio parlare di mio nonno. Attualmente nonno Luigi ha ottantaquattro anni e ha subito delle violenze durante la seconda guerra mondiale anche se non è stato deportato nei campi di concentramento. In quegli anni aveva un’età tra i 6-9 anni e avendo un padre barbiere, era obbligato ad aiutarlo.

Quando i tedeschi arrivarono in Italia capitava spesso che andassero dal mio bisnonno e da altri barbieri della zona chiedendo sempre un determinato taglio e credo che questa scelta sia stata dettata dal fatto che fossero soldati. Erano molto arroganti e autoritari, spesso diventavano sgarbati se qualcosa non gli andava a genio. Mio nonno mi racconta che erano molto intimoriti dalle loro reazioni.

Quei periodi sono stati molto duri per la famiglia di mio nonno che ha sofferto spesso la fame, erano costretti a rifugiarsi in luoghi sperduti, in delle grotte umide e buie, dove solo il calore della famiglia riusciva a farli sopravvivere, ma spesso non bastava, il nemico era sempre in agguato….. Infatti il più piccolo dei fratelli di mio nonno morì a causa delle loro precarie e durissime condizioni di vita.

Questo però è solo un piccolo ricordo tra i tanti di cui possiamo leggere sui libri o vedere in televisione, ma  ci fa comprendere quanto sia stata eccessiva la sofferenza di quel periodo.

Spero quindi che questo testo sia uno tra i milioni di racconti che porteranno l’uomo a riflettere e a non commettere più ingiustizie simili nel futuro.

Marika Frattarelli

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