Il Presidente Trump e il destino dell’Umanità

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Stati Uniti, 8 Novembre 2016. Un giorno come tutti gli altri, ma solo apparentemente. È questa infatti la data delle nuove elezioni presidenziali americane che hanno designato il repubblicano Donald Trump nuovo Capo di Stato.

“Make America Great Again!” (“Rendere L’America Grande Di Nuovo!). Sono state le parole con cui il neo tramppresidente ha inaugurato il suo discorso, provvedendo ad esporre i punti più significativi del suo ampio disegno politico.

Ma il suo progetto non è stato acclamato dal popolo. C’è stato chi gli ha dato del sessista e del razzista, per via del suo disprezzo nei confronti di donne ed immigrati.

In effetti, egli vorrebbe mandar via tutti coloro che non hanno regolare permesso di soggiorno o che provengono da Paesi in guerra: questo per rendere più forti e sicuri i propri confini. Tale gesto, di conseguenza, spiegherebbe l’intento di costruire un muro “alto, potente e bellissimo” lungo la frontiera con il Messico.

Non meno pericolosa è l’idea di allearsi con Russia e Cina per porre fine una volta per tutte all’esistenza dell’Isis (il che potrebbe comportare il rischio di un terzo conflitto mondiale).

Nei giorni immediatamente successivi alle elezioni, il popolo ha iniziato a protestare, ed in maniera così violenta da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Tuttavia, non sono mancate considerazioni positive, come le congratulazioni espresse dal premier Renzi in prima persona a nome di tutta l’Italia.

Le proteste intanto continuano: i rivoltosi hanno deciso di andare avanti così finché Trump non verrà sostituito da un nuovo presidente.

Per adesso, la domanda che tutti si pongono è la seguente: quale sarà il destino dell’umanità?

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Lorena Berardi

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