A lezione di neo-realismo

Il Fondi Film Festival ha offerto ai giovani studenti la possibilità di comprendere il Neorealismo cinematografico al di fuori delle mura scolastiche.

Il 22 settembre 2017 la classe VC LSA del nostro istituto ha partecipato ad un incontro promosso dall’Associazione “Giuseppe de Santis” all’interno della kermesse del Fondi Film Festival, 16° edizione.

La relatrice prof.ssa Stefania Parigi, docente dell’Università “Roma Tre”, nel suo intervento ha definito il Realismo come un fenomeno non univoco con il quale non bisogna mettersi in un atteggiamento mimetico, poichè non c’è realismo senza comunque una trasfigurazione della realtà.

L’incontro era riservato alle classi quinte degli istituti superiori della città di Fondi, al fine di sensibilizzare, attraverso una lezione multimediale, i giovani al tema del Neorealismo.

A differenza di quanto si possa pensare, il Neorealismo non può essere considerata una scuola, esso infatti è stato un fenomeno che racconta storie diverse e riporta stili diversi. Esso ha significato muoversi attraverso un impulso morale e un confronto diretto con la realtà e la politica. Ha facilitato il rinnovamento estetico, pur non esprimendo idee sull’arte e sul progetto di rinnovamento di cui comunque si faceva promotore, si è postoi come ricerca di un nuovo pensiero e una nuova arte. E’ stata la massima realizzazione di speranza e innovazione del dopoguerra italiano.

Per far sì che gli studenti potessero cogliere al meglio il messaggio del Neorealismo sono stati proiettati dei videoclip tratti da alcuni dei maggiori film, come: “Ladri di Biciclette”, “Umberto D”, “Sciuscià” di De Sica; “Le Rovine”, “Roma città aperta” e “Germania anno zero” di Rossellini; “Riso Amaro” e “Caccia Tragica” di De Santis; “La vita ricomincia” di Mattoli e “La terra trema” di Visconti.

Di questa lezione rimane la consapevolezza che il cinema italiano del dopoguerra ha assunto in pochi anni un ruolo fondamentale: in un’epoca di grande difficoltà non ha agito solamente a scopo consolatorio ma ha aiutato a cambiare la società in meglio, eliminando le sofferenze della guerre e le conseguenze che essa ha arrecato, promuovendo un processo di rinnovamento.

Ciò che ha lasciato è un’importante eredità culturale, incentrata su di un nuovo pensiero ed una nuova arte.

A cura di Simona Rotunno, Alessia Miceli, Giulia Zanna, Leandro Tammetta, Francesco Lamanna, Nicola Patriciello, Luca Di Vezza

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L’incontro si è svolto presso la Sala Lizzani.
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